Il Mediterraneo, con la sua ricchezza di colori, profumi e storie, ha il potere unico di unire le persone attraverso una comune passione per la sua bellezza naturale e culturale.
È questo amore per il mare che lega Simone Pazzano, giornalista e digital strategist, alla missione del nostro brand, che trasforma le vele del Mediterraneo in creazioni di design sostenibile.
Milanese di adozione ma genovese di nascita, Simone porta con sé un legame indissolubile con il mare che emerge tanto nel suo lavoro quanto nelle sue attività quotidiane. La sua capacità di narrare e la profonda connessione con il Mediterraneo risuonano con l'essenza di Rivelami, dove ogni prodotto racconta una storia di viaggio e trasformazione.
In questa intervista esclusiva per Rivelami, Simone, condivide come il Mediterraneo influenzi la sua vita e il suo lavoro, esplorando temi come l'importanza dei fari, i profumi che evocano ricordi e la personalizzazione dei prodotti che portano un pezzo del mare nelle mani degli amanti del design.
Unisciti a noi nel celebrare questa passione condivisa, mentre scopriamo come il Mediterraneo continui a influenzare e ispirare da Genova a Milano, dai prodotti di Rivelami ai racconti di Simone.
- Simone, sebbene ora vivi a Milano, la tua connessione con Genova e il mare è evidente. Potresti condividere come questa eredità marittima influenzi il tuo approccio al lavoro e nelle tue routine quotidiane?
A livello caratteriale penso che il legame con il mare mi abbia portato a essere curioso, a esplorare nel profondo temi e luoghi, e a non perdere mai di vista l'orizzonte. Sento che la mia passione per le storie e il mio lavoro di scrittura e creazione di contenuti derivino proprio da questa connessione.
Nel corso delle giornate, diciamo che anche quando non sono al mare cerco il modo per trovarmici comunque: che si tratti di un libro, di una bottiglia di vino di un territorio specifico oppure viaggiando online tra foto e video che possono essermi di conforto e ispirazione.
In questo caso, è un lavoro di ricerca visiva che faccio sia a titolo personale che come approfondimento lavorativo e, dunque, creativo. Non a caso ho scelto di affiancare ai miei impegni quotidiani anche una newsletter interamente dedicata al mare.
- Nella tua recente newsletter, hai consigliato un libro sui fari del Mediterraneo. Qual è il significato personale dei fari nella tua vita e come si collegano con la tua visione del Mediterraneo
I fari si sposano con il tratto più solitario e contemplativo del mio carattere.
Li ho sempre trovati luoghi pieni di fascino per la loro posizione privilegiata, la totale assenza di distrazioni e il ruolo cruciale che hanno avuto per i naviganti.
Sono simboli di guida e speranza, punti di riferimento che hanno permesso a generazioni di marinai di orientarsi nelle notti più buie.
Per me, i fari rappresentano una connessione profonda con il mare e con la storia del Mediterraneo.
Ogni faro racconta storie di viaggi, di pericoli superati e di ritorni a casa. Il fatto che molti di essi siano ormai automatizzati mi rattrista, perché perde quel contatto umano diretto che li rendeva ancora più speciali.
Ma il loro fascino rimane intatto.
- La borsa Giraglia di Rivelami è stata colorata di "rosmarino" per evocare il profumo della macchia mediterranea. C'è un particolare aroma o colore che ti riporta istantaneamente a un ricordo del Mediterraneo?
Sono profondamente legato al profumo e al gusto del finocchietto selvatico.
Perché mi riporta all’infanzia, alle domeniche pomeriggio passate in campagna con i miei genitori, a raccogliere piante e verdure e a giocare a pallone.
Ancora adesso, quando lo mangio, trovo sia quel tocco in più nei piatti che dà gusto, profumo e allo stesso tempo mi emoziona.
Se parliamo più di mare, invece, mi piace l’odore forte e intenso delle velelle - anche se disturba molti - e il loro bel blu.
- Recentemente Rivelami ha introdotto la possibilità di personalizzare le coordinate sui loro Sacchi Marinaio. Se dovessi scegliere un luogo del Mediterraneo per personalizzare un prodotto, quale sarebbe e perché?
Credo che sceglierei le coordinate della casa in cui sono cresciuto, a Pietra Ligure.
È su quel balcone vista mare che ho cominciato ad amare tutto ciò che è marino: il diverso suono delle onde a seconda delle giornate, i colori del mare che cambiano in base al clima e alle stagioni, e l’odore del salino che permea l’aria.
Ho passato tantissimo tempo lì, quasi in contemplazione, a godermi quello spettacolo naturale e a pensare.
Quel balcone è stato il mio primo punto di osservazione sul mondo marino, il luogo dove ho imparato che il mare è sempre diverso e che questa sua variabilità è ciò che lo rende affascinante.
- La borsa "Genova" fa parte della linea Mediterraneo e celebra la città come culla di grandi navigatori. Qual è il tuo legame personale con Genova e come pensi che la città abbia influenzato la tua visione del mondo?
Genova è la città che ho vissuto ai tempi dell’Università, quando ho iniziato dunque a formarmi sia personalmente che professionalmente.
Ho amato fin da subito le sue tradizioni (musicali e culturali, soprattutto), la sua conformazione tra mare e monti, i suoi colori…
Ma se devo individuare l’influenza che ha avuto su di me, è certamente la passione per le grandi città-porto del Mediterraneo.
Quei luoghi caotici, in cui si mescola tutto: odori forti, sapori, tradizioni, lingue ed etnie.
Con Genova è nata in me una passione che poi ha coinvolto diverse altre città, ognuna con le sue caratteristiche specifiche, ma soprattutto Marsiglia, Napoli, Trieste e Istanbul.
- Quali consigli daresti ai nostri lettori che desiderano esplorare il Mediterraneo, sia fisicamente che attraverso la lettura o altri media digitali?
Leggere e viaggiare sono sicuramente i due modi migliori per esplorare il nostro mare.
A chi vuole proprio studiarlo e conoscerlo a fondo, con la sua storia e le contraddizioni che lo caratterizzano da sempre, consiglio di leggere i libri di Fernand Braudel.
Ma anche una chicca come il “Breviario mediterraneo” di Predrag Matvejevic. Per un approccio più easy, è molto bella anche l’edizione di The Passenger (Iperborea) dedicata proprio al Mediterraneo.
A chi vuole concentrarsi sull’aspetto più naturalistico, suggerisco la serie “Mediterraneo. La vita sotto assedio” su RaiPlay, che racconta la meraviglia delle creature che popolano il nostro mare e i rischi che corrono.
Per quanto riguarda i viaggi, non mi sento di indirizzare verso una meta piuttosto che un’altra, ma di suggerire un atteggiamento sì.
Ovvero quello di farsi guidare dalla curiosità, dalla voglia di scoperta e, perché no, un po’ anche dal caso. Sia per farsi sorprendere dalle mille facce del Mediterraneo, sia per uscire dalle solite “rotte” del turismo di massa che stanno arrecando grossi danni a questo nostro piccolo-grande paradiso.
Un grande grazie a Simone Pazzano per averci portato, con le sue riflessioni e ricordi, un po' più vicini al significato del Mediterraneo.
Per tutti voi che sentite il richiamo del Mediterraneo, non perdete l'opportunità di dare un'occhiata alle nostre borse.
Che si tratti della personalizzabile Sacca Marinaio o della borsa Giraglia che cattura l'essenza del rosmarino mediterraneo, c'è qualcosa di speciale per ciascuno. Date un'occhiata sul nostro shop online e trovate il vostro pezzo di mare.
Andiamo avanti con questa avventura, lasciando che il Mediterraneo ci guidi verso nuove scoperte di stile e sostenibilità.
Non vediamo l'ora di vedere dove ci porterà!
SIMONE PAZZANO:
Curioso per natura, giornalista e digital strategist per professione. Scrivo di tutto ciò che abbia una storia appassionante da raccontare, in particolare del mondo food & beverage. Curo due newsletter: "Onde", dedicata ai temi della comunicazione e "Blu Mediterraneo", per gli amanti del mare.